Giosuè Carducci

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01.070.01r

[libro II] VII. Di notte
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Biblioteca e archivio di Casa Carducci – Bologna. Tutti i diritti riservati. Non è consentito alcun uso a scopo commerciale o di lucro.

Pur a l’ombra de’ tuoi la d lati velami

.      fra

.      ne                                           alti

La torma de le ree cure e dei bass

Te da m miseri pensier tristi e i bass

O diva notte

Perdersi io veggo i pensieri tristi e ib bassi

Perdersi il lume io sento

Smarrirsi

Vanire

Perdersi io veggo i pensier tristi e i bassi

A poco a poco i pensier tristi e i bassi

Perdersi, o notte, io sento: a te mi chiami

Crucci, perdersi, o no

E con te sola il mio cuor solo stassi.

Di quali ambrosia, o notte alma, te sfami

.                promesse, o antica notte, sbrami

.      Gl’irrequieti miei spiriti lassi?

.      Oh qual doni potenza ai pensier grami

.      E

.      Onde al nulla o all’eterno errando vassi.

O notte notte io non so già che sia

.    diva

.     Questo tranquillo e disperato affetto

.     In cui la procellosa alma s’oblia.

Ma tace il mio furor, qual pargoletto

.       posa

.      Che singhiozza e s’addorm de la pia

.      Ava abbrunata su l’antico petto.

.                                         fidato

.      8 sett. 74

rifatto un sonetto del 1851.

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